venerdì 5 giugno 2015

L'autoritratto


Mi chiamo Daniele e ho nove anni, compirò gli anni il venti giugno. Il mio papà mi chiama "discolo" perchè pensa che io sono furbo. Ho capelli ricci castani, che a me non piacciono, perché vorrei avere capelli lisci e neri. Tutti mi dicono che sono belli, ma io non ci credo molto. La parte più bella di me sono gli occhi celeste chiaro e di questo ne sono fiero. Porto gli occhiali per la vista ma non vorrei averli. Il mio viso è tondo e la pelle chiara. Il naso è normale e sotto ho una bocca rossa grande. Da lì spunta un sorriso grande.
Sono di statura media e corporatura robusta. La mamma mi dice che sto bene, la nonna un po' così e così. Mi piace vestirmi in modo sportivo. Il mio sport preferito è il calcio, ma non sono tifoso gare. Mi piacciono le gare di Formula 1.
Il pomeriggio di solito guardo la televisione oppure vado in chiesa a giocare. Ho paura del buio e mi sento più sicuro quando qualcuno è con me. Quando la maestra mi interroga in storia, geografia e scienze, sudo e divento rosso e mi blocco, poi però tutto va bene e vado avanti.


Così mi ha ritratto il mio amico Vito


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