venerdì 29 maggio 2015

L'autoritratto


Mi chiamo Christian e sono un ragazzo un po' robusto e molto alto per avere dieci anni. Il mio nome significa “seguace di Cristo”, ma a me non piace molto anche se tante persone hanno il mio nome. Il mio viso è ovale con doppio mento. Ho il naso corto e occhi scuri. I miei capelli sono castani in sintonia con le sopracciglia. Sono un tipo molto socievole e simpatico, ma solo quando nessuno mi dà fastidio.
Mia madre dice che dovrei essere più magro. Io allora le dico che vorrei fare uno sport come il nuoto, ma lei mi risponde che non posso andarci perché non c'è qualcuno che mi accompagni. Io però non sono molto bravo a scuola, sono bravissimo quando sono attento e allora la maestra mi mette bei voti. Comunque sono felice di me ma vorrei essere un po' più magro così mia madre la smette di dirmi che devo dimagrire.


Mi chiamo Michael e ho nove anni. Sono un bambino alto e magro. I miei capelli sono neri e il mio viso è ovale con sopracciglia spesse. I miei occhi sono a mandorla. La mia bocca è rossa con labbra carnose. Ho un carattere molto giocoso e a casa non sempre mi comporto bene, ma a scuola sono educato con tutti. Ogni volta che faccio una foto, serro le labbra e sorrido. Io sono sempre contento perchè guardo tutto dal lato buono.
Da quando ero piccolino, la notte ho paura di andare in cucina, perché è tutto buio. Quando sono a casa faccio una partita alla Play Station e poi faccio i compiti. Se avessi le spalle larghe mi piacerei di più, però mi piaccio comunque. Mia madre dice che mangio tanto ma non ingrasso. La mia mamma dice anche che sono un po' vanitoso, ma non è vero. I miei amici mi prendono in giro perché ho l'orecchino, ma a me piace così. Mi piace indossare pantaloni a cavallo basso e magliette a quadretti. Questo è il ritratto che mi ha fatto Christian.




giovedì 28 maggio 2015

L'autoritratto



Mi chiamo Christian. Ho nove anni e sono alto di statura per la mia età. La mia bocca rossa e ben disegnata si nota sul mio viso che è di colore chiaro. Sopra spiccano due occhi grandi e di forma un po' allungata, un naso piccolo e la fronte alta. I miei capelli sono neri.
Mia nonna dice che cresco tantissimo e che ho molti capelli. Un'altra cosa che mi dice è che sono il più piccolo della famiglia, ma io non voglio che mi chiami piccolo. Mio zio mi chiama “strizza ganasce” perché ho le guance morbide e quando me le pizzica mi fa male.

Sono un po' bravo a scuola e ne sono fiero ma vorrei migliorare. Vorrei essere bravo a calcetto, ma fino alla fine io e i miei genitori abbiamo trovato lo sport che so fare meglio, cioè il nuoto.

Questo è il ritratto che mi ha fatto il mio amico Mattias




Io mi chiamo Mattias. I miei parenti mi chiamano Matti oppure “biondino”. Ho nove anni, quasi dieci e sono alto di statura. La forma del mio viso è ovale, porto gli occhiali ma questo non mi dispiace. Dietro quei miei occhiali si nascondono occhi marroni a forma di goccia. Le sopracciglia sono di color biondo chiaro e a forma di ola. I capelli sono lucidi e sempre ben pettinati. La mia bocca è larga e sporgente con labbra ben disegnate.
Di solito mi vesto in modo sportivo, ma in certe occasioni mi vesto davvero bene. Il pomeriggio gioco a palla con i miei amici oppure alla PlayStation2. Le mie paure sono di avere una nota ogni giorno, ma tutto dipende da me se faccio i compiti. Ho anche un po' paura che mi possano rapire mente dormo. Mia madre dice che non sono bravo a giocare a calcio, ma io non la ascolto perchè credo di essere bravo.


Così mi ha disegnato Christian

mercoledì 27 maggio 2015

L' autoritratto



Mi chiamo Lucia. I miei genitori e parenti per abbreviare mi chiamano Lucy. Sono alta per la mia età e un po' robusta. Ho nove anni, quasi dieci. Li compio ad ottobre. Il mio viso è di forma ovale. Gli occhi sono di un celeste chiaro. Le labbra sono sottili e ben disegnate. Ho i capelli biondi e lunghi. Ogni giorno a scuola li tengo ben legati in una coda e per non farli alzare sul davanti metto una frontiera, altrimenti sembro un po' pazza. 
I pomeriggi mi diverto a guardare la televisione, a giocare a palla facendo palleggi e leggere molti libri. In famiglia, sia la nonna, sia la mamma, dicono che cresco a vista d'occhio. Le mie abitudini sono fare i compiti e dormire. Ho paura del buio e dei film horror. Divento estroversa ed entusiasta nei giochi soprattutto quando mio fratello fa battute nuove divertenti. Sono contenta di me anche se a scuola posso migliorare e impegnarmi a stare attenta, ma sono felice così. 

Così mi ha ritratto la mia amica Elena






Io mi chiamo Elena e ho dieci anni. I miei capelli sono castani e li porto corti. Ho gli occhi di color marrone e le ciglia corte. Le sopracciglia sono sottili e lunghe. Il naso è a patatina e sotto la bocca larga è di color rosso tenue. Sono davvero alta per la mia età e abbastanza magra, ma mia madre dice che dovrei dimagrire un po'. I miei genitori mi chiamano “guanciatona” perché ho le guance tonde.
Il pomeriggio ho l'abitudine di leggere, ma guardo di più la tivvù. A me piace molto un programma che si chiama “Suena Canmiga”. . Il pomeriggio gioco anche con mia sorella ma mio fratello si intromette sempre tra di noi e a me dà molto fastidio.

 Ho molta paura di sbagliare a danza e a scuola nelle interrogazioni, però a scuola sono abbastanza brava, ma se fossi una bambina che studia di più sarei bravissima e io mi sentirei felice.

Questo è il ritratto che mi ha fatto Lucia




martedì 26 maggio 2015

Musica e ritmi


"Musica con le parole 2" è il progetto che il Maestro Davide Laneve ha realizzato con noi in questi ultimi mesi dell'anno scolastico.
In questo progetto abbiamo imparato a usare il ritmo e a muoverci a tempo e suonare per la prima volta seguendo sullo spartito le note musicali.
Non è stato facile. Per noi era facile sbagliare, ma il maestro diceva che basta concentrarsi. Abbiamo utilizzato strumenti come legnetti, sonagli, maracas, guiro e triangoli, ma la lezione più divertente è stata quella della body percussion in cui abbiamo usato il nostro corpo per produrre suoni e battere ritmi. Con il maestro abbiamo imparato una cosa importante: che la musica è fatta di silenzio, perché un solo suono può cambiare tutto. 
E' stato un progetto fantastico!
                                                                                  Tutti noi della quarta A



lunedì 25 maggio 2015

L'autoritratto


Mi chiamo Sanuel e ho nove anni. Per la mia età sono basso. Mia madre mi chiama “nano”. Sono molto magro e agile. I miei capelli castani a volte li porto alla spina, a volte con un ciuffo. Le mie sopracciglia sono spesse e di color marrone. Ho gli occhi grandi a mandorla e per questo i miei famigliari dicono che sembro un cinese e io questo lo odio. Il mio naso è a patatina ed è piccolo. In faccia ho tanti nei e ho il sorriso stampato perché diverto sempre tutti. Mia madre e gli amici di mia madre mi dicono che assomiglio a mia madre e mia madre assomiglia a mio nonno e quindi io assomiglio a mio nonno. Sotto il naso mi stanno crescendo i peletti come mio nonno, che alla mia età aveva alcuni peletti.
A me piace giocare a calcio, perché quando gioco mi diverto e non penso a nient'altro. Mi piace pure giocare alla Play Station 3 e al computer con Andrea e altri amici.
Mia madre dice che sono spiritoso come mio fratello perché diverto gli altri. Io sono altruista e gentile. A scuola sono chiacchierone, ma sono bravo in alcune materie, in altre no.
Mi piace vestirmi con pantaloni e magliette comode, ma alle feste mi vesto con camicia, maglione e jeans.
A scuola ho dei dubbi quando vengo interrogato, ma quando inizio a dire la lezione, tiro un sospiro di sollievo. Ho paura dei rumori grandi e paurosi. Sono soddisfatto di me anche se vorrei essere molto più grande di quello che sono.

Questo è il ritratto che mi ha fatto il mio amico Alessio


Mi chiamo Alessio e sono un bambino vivace dal carattere generoso e gentile. Ho un viso ovale, occhi marroni, un naso regolare, la bocca con labbra sottili. I miei capelli castani li porto alla spina per lo più alti. La mattina davanti allo specchio prendo la spazzola e la lacca e così via. Sono un bambino abbastanza alto per la mia età, ho nove anni, quasi dieci. Porto sempre al collo una sciarpa leggera o uno scalda collo, mi vesto sportivo con una tuta: giacca dell'HE e un pantalone grigio con scarpe bianche della NIKE.
Il pomeriggio dopo i compiti ho l'abitudine di giocare alla Play Station e quando la spengo cerco sempre un libro da leggere. Mi piace la musica e vorrei andare ad una scuola di musica per imparare a suonare uno strumento a percussione oppure la chitarra.
Mia madre dice che invece di impegnarmi nello studio  e che sto sempre al computer e poi non saprò cosa dire a scuola se vengo interrogato. Il mio unico difetto è che non ubbidisco ai miei genitori e ogni giorno devo stare a lottare contro di loro!

Così mi ha disegnato Samuel

venerdì 22 maggio 2015

L'autoritratto

 Mi chiamo Roberta. Ho nove anni, compiuti il 25 gennaio.
Il mio viso è ovale. I capelli sono biondi, lunghi e lisci e li porto quasi sempre sciolti con la frontiera, li porto legati solo a danza. Ho sopracciglia chiare che si incontrano sugli occhi grandi e verdi. La mia bocca ha labbra rosa sottili. Sono bassa di statura e sono molto magra, anche se qualche volta mangio tanto. Le caratteristiche che mi piacciono di più di me, sono due. La prima è che sono molto elastica, la seconda è che sono molto brava a scuola.

 La mia paura a scuola è che non sono preparata a dire la lezione, però poi quando la dico, mi accorgo che sono preparata. La mia passione è la danza. Infatti io pratico due corsi di danza moderna. In famiglia mi dicono che sono chiacchierona e che sono un maschiaccio, perché scavalco i cancelli, gioco a calcio, non metto mai i vestiti e le gonne. Mia zia mi chiama "peste". Ho un carattere ribelle e sono molto estroversa, perchè mi piace parlare e far dispetti. mi arrabbio facilmente. Sono contenta di me anche se dovrei essere più educata e garbata.

Così mi ha ritratto la mia amica Nadia










 Mi chiamo Nadia e ho nove anni. Il ventidue gennaio compio dieci anni. Sono molto alta. Ogni giorno che mi sveglio per andare a scuola mia madre dice che divento sempre più alta. Il mio viso è un ovale dove spiccano due denti che sembro un coniglio. Ho occhi marroni molto grandi e tre nei, uno vicino alla bocca, uno vicino al naso e uno vicino all'attaccatura dei capelli, e orecchie piccole e larghe. I miei capelli sono biondi e molto lunghi.

Sono un po' chiacchierona. A scuola mi piacerebbe molto chiacchierare, ma non posso farlo, altrimenti mi becco una nota dalla maestra. Sono contenta di me, ma se fossi più silenziosa sarei ancora più contenta. Il pomeriggio mi piace giocare alla Wii e sentire canzoni al mio tablet, ma anche fare i compiti. I miei genitori mi chiamano "ranocchietta", perchè quando mi faceva male il dente la mia faccia si è gonfiata. Sono sempre entusiasta e felice perchè ho tutto quello che desidero. Le mie amiche preferite dono Roberta, Ilaria, Elena, Emanuela, Alissa, Lucia, Gaia . Tra i miei amici ci sono Roberto, Vito, Christian e Andrea.



Questo è il ritratto che mi ha fatto Roberta.

giovedì 21 maggio 2015

L'autoritratto

 Mi chiamo Jian Hang e ho dieci anni. Il mio viso è ovale e i miei capelli sono neri. Ho il naso a patata, la bocca rossa e le labbra grandi. La mia pelle un po' scura. Sono magro e alto.
I miei genitori mi chiamano "chiacchierone", perché parlo sempre. mi chiamano anche "Hà Hà Dì" che in cinese significa "sempre allegro".  Non mi piace molto dormire, però quando si va a scuola, mi alzo un po' in ritardo, invece la domenica mi alzo presto. Per questo i miei genitori si arrabbiano. Il mio sport preferito è il calcio e il ping pong.
Il pomeriggio non gioco molto perché vado al doposcuola quasi tutti i giorni e torno a casa alle sei. Litigo sempre a telefono con mia sorella che sta in Cina. Mi piace giocare sul telefono. Il mio gioco preferito è “clash of clansh”. La mamma mi dice che devo impegnarmi a studiare soprattutto italiano e inglese.
                                                                         

Questo è il ritratto che mi ha fatto Andrea






 Io sono Andrea e ho nove anni. Ho i capelli biondi, gli occhi celesti e gli occhiali mimetici. Tutti i miei amici mi chiamano Andy Cipolla, perchè mi escono le lacrime quando faccio gli starnuti. Mi piace giocare al computer e alla PS3, PS2, PS1 e pure alla Wii e al Nintendo. Al computer gioco con Samuel e con tanti altri amici. Penso che siano ventitrè tutti coloro con cui gioco. Non so ancora il lavoro che farò da grande. I miei genitori dicono che sono bravo e sono bello. La mia paura più grande è di non sapere la lezione di scienze, geografia e storia, ma quando dico la lezione, la paura è andata via. Sono contento di come sono. 

Così mi ha ritratto Jian

mercoledì 20 maggio 2015

L'autoritratto

 Mi chiamo Emanuela e ho dieci anni. Li ho compiuti il tre maggio. Sono molto alta per la mia età e da grande voglio diventare una cantante.
Ho il viso ovale. Le guance sono tonde che quando rido diventano tutte rosse. Ho labbra di rosate e i capelli di un castano chiaro. Li porto sempre legati a coda di cavallo. Sono cicciottella e alta e sto anche superando la mia mamma. Mi piace vestirmi in modo sportivo perché quando indosso la maglietta si vede molto la pancia.
Ho paura del buio e se guardo i film di horror mi sembra che un fantasma o uno zombie mi stia inseguendo. sono però una ragazzina curiosa, desiderosa di esplorare sempre nuove cose. 
Mia madre mi dice che se mangio di meno sarò più magra e i miei zii si stupiscono che io cresca sempre di più. Mi piaccio come sono, alta e cicciottella e anche che ho paura dei fantasmi e degli zombie perché questo mi rende più coraggiosa.
                                                                                                          Emanuela

                                                                                            

martedì 19 maggio 2015

L'autoritratto

Mi chiamo Roberto e sono un bambino alto, ma un po' magro di corporatura. Ho nove anni e mezzo e tra poco ne compirò dieci. Il mio viso è di forma ovale. Porto i capelli molto corti, a volte un po' più lunghi. Ho le sopracciglia sottili e lunghe, gli occhi grandi di color verde scuro. La mia bocca è molto grande e di un color rosa scuro.
Alcune volte a scuola ho paura di non saper dire la lezione, ma poi mi accorgo che non devo avere paura perché la so dire alcune volte. Mi piace vestirmi con i jeans o tute e magliette colorate. Mi piace fare karate con gli amici e giocare con la corda e i cerchi e pure a calcetto. Con gli amici gioco a pallone e facciamo le partite. I miei genitori e i miei nonni mi chiamano Roby, invece mia zia alcune volte mi chiama Dede perché mi confonde con mio fratello. Qualcuno mi chiama Picchio perché mi muovo sempre. 
                                                                                                      
Questo è il ritratto che mi ha fatto il mio amico Giuseppe










Mi chiamo Giuseppe e ho nove anni. I miei genitori mi chiamano Peppe, per distinguermi dagli altri Giuseppe miei cugini. I miei nonni invece mi chiamano Peppino o Giuseppe. Sono di statura media. Porto un ciuffo molto lungo sulla fronte. Mi dicono che ho il viso paffuto. Mi piacciono i miei occhi che sono di un verde scuro. Le mie sopracciglia sono molto grandi. Ho labbra carnose e il naso a patatina. Ho un collo robusto. Mi piace molto il calcio. Da grande vorrei essere un cantante o un giocatore del Bari. 
Sono allegro di carattere ed anche giocherellone fino ad essere a  volte un po' fastidioso per gli altri. alcune volte però mi arrabbio con chi mi dà fastidio o noia. Io non ho paura di niente.





Così mi ha ritratto il mio amico Roberto





lunedì 18 maggio 2015

Il lavoro raccontato a scuola. La mamma di Daniele


Oggi la mamma di Daniele ci ha raccontato il suo lavoro. E' infermiera al Policlinico e lavora in sala operatoria. Ci ha spiegato come è importante il lavoro di tutti, del medico e anche dell'ausiliario, in ospedale e soprattutto durante un'operazione e ci ha fatto capire come sia importante fare bene il proprio lavoro. 
Lei è contenta di fare l'infermiera. E ' un mestiere che fa con passione. Siamo stati attenti ad ascoltarla e felici di capire come si lavora in un grande ospedale.
   
                                                                           Noi della classe quarta A
                                                                                               
                                                                                 

venerdì 15 maggio 2015

L'autoritratto

Sono Mohamed, sono alto per la mia età e sono magrolino, ma sono fortissimo. Ho nove anni, tra un mese compirò dieci anni. Mia nonna dice che sono bello, ma io penso di essere brutto. I miei capelli sono morbidi e di un color castano luminoso, ma io vorrei avere capelli alla spina come alcuni dei miei compagni. Le mie sopracciglia sono molto sottili, addirittura a volte quando li tocco sembra che non ce li ho. Il naso è a patatina, invece la mia bocca è dritta, per questo penso che ho un viso speciale perché ho una cosa diversa dall'altra. Io non son come tutti i miei compagni, perché non ho paura di niente, nemmeno di sbagliare a scuola. Non so perché a scuola non riesco a mantenere la mia voce a posto, perché invece a calcio sono molto silenzioso, addirittura sono il capitano della squadra U. S. D. MODUGNO. Voglio migliorare a stare un po' zitto, anche se sono molto intelligente.
                                                                                                              Questo è il ritratto che mi ha fatto il mio compagno Vito.  
                                                                      






Io mi chiamo Vito e i miei amici mi chiamano "vitello" perchè sembro una piccola pecorella. 
Ho nove anni. Il mio viso è tondo. I miei capelli sono corti e biondi. I miei occhi piccoli a forma di mandorla sono di un colore celestino come il cielo. Il mio naso sembra una ciliegina. La mia bocca è di color rosso fuoco. Sono magro, ma per la mia nonna sono un po' cicciottello. Il pomeriggio mi piace vedere la tivvù o giocare con le costruzioni con mia sorella. 
Con i miei compagni sono simpatico e chiacchierone e socievole con le persone che conosco. Io ho molta paura del buio e degli insetti come i ragni. La mia passione più grande è la scuola di karate perché incontro tanti amici nuovi e anche perché il maestro ci fa fare giochi divertenti. A volte a scuola i miei compagni mi dicono che la mia squadra fa schifo e io mi sento in colpa. Invece per la mia famiglia sono bravo e soprattutto mia nonna che mi dice che sono il nipotino più bello del mondo.  

Così mi ha ritratto Mohamed

giovedì 14 maggio 2015

Vi parlo di me. Il racconto autobiografico

Quando avevo sette anni il pomeriggio dalle due alle cinque mi annoiavo molto, perché mamma e papà dormivano. Mia sorella Viola guardava la TV e se io osavo entrare nel salotto Viola si metteva a piangere e urlava che dovevo andarmene via subito.
Comunque io sono Vito Sgaramella, ho nove anni e i miei amici mi prendono in giro chiamandomi Vitale, Gargamella o Caramella. Gli ultimi due sono dedicati al cognome, il primo al nome. Ora che mi sono presentato, possiamo ricominciare da dove c'eravamo fermati. Io quindi stavo seduto, annoiato a fare i compiti sui sinonimi e scrissi monotono, il sinonimo di annoiato. Quel momento era proprio uno strazio, ma pensavo che il bello era che quando avrei finito i compiti potevo andare nel salotto, mettere la coperta a Viola e guardare la TV.

                                                                                                 Vito  
Qui mi ha ritratto il mio amico Daniele.            
                                                                                                                                                                       
                   
                                 
                                          

                                                
                                                                                                      

mercoledì 13 maggio 2015

Una fotografia

Io sono Nadia, sono nata a Bari. A casa ho una foto che mi ritrae quando avevo sette anni. Ero molto arrabbiata, perché mia sorella Alessia mi dava le spinte. Questa foto è stata scattata all'Auchan, ma non ricordo chi me l'ha fatta. Quel giorno quando sono ritornata a casa era il compleanno di mia sorella. Io indossavo il mio abito preferito, una giacchetta su un vestito a pois. Se penso che adesso non mi entra più, mi dispiace un po'.
                                                                                                                                                                                                                                                                     Nadia


Io sono Elena, sono nata in Romania, dove non torno spesso. A casa conservo nel mio album, una foto con i miei due fratelli, Sebastian e Adelina. La foto me l'ha scattata mia nonna Avevo tre anni e ero sul letto. Ero felice perché mi piace far le foto e volevo essere al centro dell'attenzione di tutti. Quel giorno mi ero appena alzata. Indossavo jeans e un maglione perché faceva freddo. Mi piace questa foto perché è un ricordo molto importante. quel giorno mia madre doveva partire per l'Italia e quindi la dovevo salutare. Io mi sentivo molto triste. Mentre guardo mi sento ancora una bambina spensierata, paurosa e timida.
                                                                                                  
                                                                                                                Elena


lunedì 11 maggio 2015

Una fotografia

Io sono Vito. Sono nato a Bari e a Bari torno spesso per salutare i miei nonni. A casa ho una foto che mi ritrae quando avevo sette anni. Ero molto felice di fare quella foto mentre giocavo con la mia sorellina Viola. Mi hanno scattato questa foto che Viola aveva due anni e quando la guardo mi ricordo quanto era giocherellona. Il vestito che indosso in questa foto ce l'ho ancora e lo indosso quasi sempre. Questa foto mi piace perché tra tutte quelle del mio album è l'unica in cui Viola gioca tanto con me. Ogni volta che la guardo mi ricordo di quel giorno. Quella foto l'ha scattata la mamma e io e Viola eravamo felicissimi.   
                                                                                                          Vito 


Io sono Roberta, sono nata a Bari. Ho questa foto che mi ritrae due anni fa, quando avevo sette anni. Mi hanno fatto questa foto il giorno che sono andata a vedere il lago di Lugano a luglio del 2013.
In questa foto indosso un vestito a righe rosse e bianche che mi ha regalato mia zia, ma sinceramente io odio i vestiti, perché mi sento molto scomoda. Quando mi fanno le foto vengono sempre male, c'è sempre qualcosa che non va. Quel giorno mi rifiutavo di fare la foto perché ero troppo occupata a vedere le anatre nel lago. Ogni volta che guardo quella foto mi sembro un po' sciocca perché invece di fare la foto con mio fratello, la feci con il giocattolo di gomma.
                                                                                                                           Roberta
                                                            

A scuola. Una pagina di diario

Questa mattina per la prima volta sto scrivendo un diario mio e mi sta piacendo tanto, ma per me è come se tiro una pietra gigantesca e sto pure sudando. Per i miei compagni invece sembra essere molto facile. La maestra dice di rileggere scienze ma io starò ancora a scrivere il testo. Mi sembra una giornata tanto faticosa per i miei gusti.
                                                                                                                          Vito

Sono a scuola e stiamo facendo ricreazione. Io ho la mia merendina. Gonfio la busta della merendina e la faccio scoppiare. Sembra una bomba atomica che sta scoppiando. La maestra non ha detto niente,ma io mi guardo intorno. Sono imbarazzato perché mi hanno sentito tutti. Dopo la ricreazione spero andremo nell'aula dei computer.

                                                                                                                 Christian                                                                                                                           


Durante la ricreazione sento le strida dei bambini, il ticchettio di penne e colori che cadono per terra, il rumore delle sedie spostate dai miei compagni e non ti viene la pazienza di fare un disegno tutto colorato. I miei compagni quando pensano sbattono le scarpe per terra e fanno un rumore fortissimo. La finestra è aperta e il vento muove i fogli dei quaderni e mi fa innervosire. Dal corridoio arriva lo squillo del telefono e il rumore dello sciacquone nei bagni, la voce del signor Vincenzo che chiama e delle maestre che spiegano.
                                                                                                                          Vito                                                                                                         

venerdì 8 maggio 2015

La ballata del pomeriggio

Questa volta rimiamo come una vera ballata!


Il pomeriggio voglio giocare,
ma che barba! Mi ricordo i compiti da fare.
Mi rendo conto che da scrivere c'è troppo,
allora mi stoppo
e senza pensieri vado a giocare.

Quando di casa devo uscire,
finalmente mi vado a divertire
e questa è la mia giornata
un po' ballata.
                                                              Michael


Il pomeriggio a casa mia 
lo trascorro in allegria.
Svolgo i compiti velocemente 
per sgombrare la mia mente.
Tra una merenda e uno spuntino
rincorro i miei fratelli
soprattutto il piccolino
che mi tira i capelli.
Ecco la mia ballata
allegra e cantata.
                                                              Alissa

giovedì 7 maggio 2015

Io e gli altri


Io faccio parte di un gruppo di calcetto. La mamma ha scelto questo gruppo perché il calcio mi piace. Nel gruppo ci sono amici della mia età e altri più grandi. Nel gruppo sto bene con mio fratello e un mio amico che ha circa dieci anni. Sto bene quando i miei amici collaborano con me per fare goal e poi quando tutti mi acclamano perchè ho fatto goal. Io aiuto i compagni in difficoltà che si fanno male, quando per esempio in una partita gli avversari fanno le scivolate. Sto male invece quando c'è una punizione da battere o un rigore e allora litigo con i miei amici solo perché protestiamo per chi deve battere e chi deve stare pronto dietro alla barriera per aspettare il passaggio e cercare di fare goal. Certe volte si vede che il gruppo non va proprio d'accordo.
                                                                                                                 Daniele

Io frequento il gruppo di karate, che è il mio sport preferito. Mia madre lo ha scelto e quando mi ha portato lì ero subito d'accordo con lei, perché c'erano tanti compagni e uno era un mio amico compagno di classe, che si chiama RobertoVito . Ho imparato i nomi degli altri e sto molto bene con loro, ma sto ancora bene con Roberto e Kevin. Ho un problema che è Antonio, che è un po' scemino, perché si butta per terra e salta senza motivo. Il maestro se ne accorge e dà punizioni a tutti e ci sgrida. Allora io non sto affatto bene con lui e mi fa arrabbiare, ma io lo perdono sempre e anche il maestro.  
                                                                                                                 Vito 


mercoledì 6 maggio 2015

Io e gli altri

In classe noi abbiamo gruppi completamente diversi. C'è qualcuno che fa parte del gruppo del calcio, chi quello dei giochi sportivi e molti altri.
Io non faccio parte di nessuno di questi gruppi, però vorrei far parte almeno di un gruppo dei miei amici, ma ci sono troppi gruppi e non riesco a decidere e penso: “Troppi gruppi, troppe decisioni!”

Vorrei creare un gruppo tutto mio, in cui vorrei essere il capo, ma oramai i gruppi sono stati già tutti creati. Io ho molta fantasia e a volte chiudo gli occhi e immagino un gruppo tutto mio dove io comando, però so che nella realtà non si potrebbe fare, perché litigherei con gli amici più cari e quelli più simpatici. In gruppo bisogna sempre decidere insieme.
                                                                                                              Christian

Io appartengo al gruppo della ricreazione. In questo gruppo ci sono le mie amiche Elena, Emanuela, Alissa, Lucia e io.
L'amica che collabora di più con me è Emanuela. Sto meglio con lei perché mi aiuta quando sono in difficoltà e io aiuto lei, anche perché la conosco dal primo giorno di scuola materna. Quando c'è qualche problema, io cerco di risolverlo anche con le idee più strambe, perché non mi piacciono i problemi, anche se poi ci vado di mezzo sempre io. Ne vale la pena perché dopo rimaniamo pur sempre le migliori amiche. I momenti in cui mi sento bene sono quando Emanuela fa le battute sui dinosauri. Elena disegna abiti bellissimi. Alissa sceglie i disegni migliori per le maestre. Lucia mi detta sempre bellissime lettere per le maestre e io faccio un po' di tutte le cose che fanno le altre.

                                                                                                                     Roberta

lunedì 4 maggio 2015

I miei compagni


Ormai nella nostra classe ci conosciamo tutti. Samuel e Mohamed sono i ragazzi che mi piacciono più di tutti: sono i più spiritosi e anche i più furbi. C'è Vito, silenzioso e sorridente. Poi ci sono io con felpe e magliette colorate, tutti i colori abbinati, ma non indosso jeans, né pantaloni. Il secondo banco accanto al mio è occupato da Roberta. Lei ha un'abilità che molti non hanno: ha il corpo elastico e sa attorcigliare le gambe dietro al collo rimanendo con il sedere per terra. Accanto a lei c'è Christian, che spesso va in giro per la classe con qualche oggetto in mano. Un tipo curioso e attento è Vito Sgaramella, che ha un cognome strambo, perciò io e i miei compagni lo prendiamo in giro chiamandolo Caramella o Gargamella. Con tutti i miei compagni mi piace fare lavori di gruppo o piccoli lavoretti, o inventare filastrocche insieme.
                                                                                                          Alissa

Adesso a scuola conosco tutti e siamo amici. Samuel è il ragazzo che mi piace di più di tutti. È basso e ha un naso a patatina. È molto allegro e spiritoso. Accanto a me, alla mia destra c'è Roberto, che durante la lezione fa lo spiritoso. All'ultimo banco c'è Mohamed che interrompe sempre la lezione, ma è molto bravo in matematica. Dietro di me è seduta Alissa, che indossa vestiti sempre allegri dai colori caldi. Ha un carattere gentile e allegro. Con tutti mi piace scherzare e dire cose divertenti.
                                                                                                    Michael